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Cronache dallo spazio latente/4

IA generativa: meno ricavi per i creativi?

Uno studio commissionato da CISAC (Confederazione Internazionale delle Società di Autori e Compositori, che rappresenta oltre 5 milioni di creativi) e condotto da PMP Strategy prevede che il mercato della IA generativa passerà dai 3 miliardi di dollari attuali ai 64 miliardi nel 2028, con ricavi nell’ordine di 6 miliardi.
Ma nel settore audiovisivo le perdite di ricavi per i singoli creativi potrebbero aggirarsi intorno al 21%.

“I traduttori e gli adattatori per il doppiaggio e il sottotitolaggio saranno quelli che subiranno l’impatto più forte, con il 56% dei loro ricavi a rischio, mentre sceneggiatori e registi potrebbero vedere i loro ricavi cannibalizzati dal 15 al 20%.”

Date queste previsioni, lo studio raccomanda urgenti misure di regolamentazione dell’IA generativa.

Fonte: Finance Yahoo!

A proposito di regolamentazione

Lo scorso ottobre l’European Audiovisual Observatory (EAO) ha prodotto un report dal titolo “AI in the Audiovisual Sector: Navigating the Current Legal Landscape “.
Si tratta di un’analisi delle criticità e delle zone grigie che l’IA, in particolare generativa, ha prodotto nel settore audiovisivo in termini di copyright, regolamentazione, privacy, impatto su lavoro e occupazione.

Tra le questioni prese in considerazione vi sono:
– il confine tra uso legittimo (fair use) e violazione del copyright, soprattutto in contesti di estrazione di dati (text e data mining) per la creazione dei dataset di addestramento dei modelli
– l’incertezza giuridica sugli output generati dall’IA e la loro classificazione come opere derivate.
– accordi tra società di produzione, editori, singoli per utilizzo – autorizzato e remunerato – a fini di addestramento IA dei loro contenuti.

Un nuovo genere

Una startup diventa casa editrice solo di titoli scritti dall’IA. Immagino arriveranno anche case di produzione che realizzeranno solo corti e lungometraggi realizzati con TTV (text-to-video) e etichette discografiche solo per musiche e canzoni TTA (text-to-audio).
E se li considerassimo semplicemente un nuovo genere di contenuti, come a suo tempo sono stati i giornali, i fumetti, l’animazione, la musica leggera?
Non soppianteranno quelli già esistenti, li affiancheranno.

Fonte: The Bookseller

Sempre più text-to-video

La nuova versione del modello di generazione video di Luma sembra essere molto performante. I video, secondo l’azienda, possono essere creati attraverso una conversazione “naturale”, senza complessi prompt, con la possibilità di ispirare il modello con immagini, colori, texture e altri input visuali. Si assicura che con una sola immagine di riferimento si può mantenere la persistenza di un personaggio attraverso i video.

Ma anche Runway, Stability, il nuovo modello open Genmo stanno affinando i loro modelli TTV.

Avverte però il nostro Mateusz Miroslaw Lis: “tutti i modelli fino ad oggi producono contenuti a 8bit in .png o .mp4, formati che non hanno spazio nelle produzioni professionali.”

Fonte: Venture Beat

“Prompt”

Arte, il canale tematico franco-tedesco, proporrà a dicembre “Prompt”, una serie di mini-fiction realizzate dall’illustratore Jocelyn Collages utilizzando anche l’IA generativa.

Nella presentazione, Arte afferma: “L’intelligenza artificiale è dirompente e disorientante, ma gli esseri umani sono agili. Tocca a entrambi conoscersi, a costo di malintesi, incomprensioni e perfino incidenti relazionali che sono il sale della serie.”

Fonte: freenwes.fr

Immagine di copertina tratta dai corti “Prompt” di Jocelyn Collages.